Forse non tutti sanno che il vino, la bevanda che noi tutti oggi conosciamo, è nato quasi 2 milioni di anni fa.
Proprio così: alcuni studi archeologici hanno dimostrato che fra i degustatori della bevanda ci furono persino degli uomini del Neolitico. Sembra infatti che gli abitanti del pianeta Terra di quell’epoca lo scoprirono facendo fermentare per errore l’uva che raccoglievano nei loro primitivi contenitori.
Il vino nella forma che conosciamo oggi, dunque vanta una tradizione antichissima, che si sviluppa in maniera più strutturata a partire dall’Età del Rame: appartengono proprio a quest’epoca i reperti legati al processo di vinificazione e alle prime giare dove il vino veniva conservato.
Leggiamo dunque una bufala (seppure ne comprendiamo le ragioni!) quando la Bibbia ci racconta che la scoperta del processo di lavorazione del vino è legata a Noè: è tutto molto bello e suggestivo, ma la verità è per l’appunto un’altra!
Nel corso dei secoli, il vino ha cambiato più e più volte status, passando dall’essere un prodotto per una ridotta élite ad una bevanda di uso quotidiano.
Scontato dire che gran parte del merito è da attribuire ai romani, per cui il vino era così importante da meritarsi persino una divinità tutta sua (Bacco, il Dio del vino e del godimento, “preso in prestito” dal greco Dioniso).
Non pensiate, ovviamente, che il vino che si degustava all’epoca fosse lo stesso di oggi.
Ai tempi dei nostri antenati il prodotto della fermentazione dell’uva veniva bollito e ad esso si aggiungevano zucchero e spezie. La sua consistenza era molto densa (risultava dunque necessario aggiungere acqua) ed era mescolato con zucchero e spezie.
Serviranno molti secoli per scoprire e sviluppare le tecniche di coltivazione e produzione che conosciamo oggi.
Sarà infatti con l’avvento del Medioevo che si arriverà alla stabilizzazione della qualità e del gusto dei vini, ma anche all’introduzione delle bottiglie in vetro e dei tappi di sughero.
Cruciale in questo senso è il ruolo dei monaci (benedettini, in particolar modo) in quanto la produzione di vino divenne cruciale per poter celebrare la messa cattolica, dove la bevanda si trasforma, simbolicamente, nel sangue di Gesù Cristo.
Fino all’era moderna, intorno al XVII, il vino resterà l’unica bevanda prodotta massicciamente.
La concorrenza arriverà soltanto con la scoperta delle Americhe e l’avvento di caffè, tè e cioccolata, che contribuiranno alla nascita di nuove abitudini conviviali e di svago.
E tutto il resto è storia!