Vi è mai capitato di trovarvi seduti a tavola, magari in un posto particolarmente pettinato, e di avere davanti agli occhi non uno ma magari tre distinti bicchieri? L’etichetta in certe occasioni è indubbiamente importante, anche quando parliamo di vino e di alcolici.

E, anche se magari non ne siete pienamente consapevoli, ad ogni tipo di vino corrisponde il relativo bicchiere.

tipi di vino e bicchieri | iltoccodivino.it

Riuscire ad orientarsi in questo mare magnum fatto di calici potrebbe essere complesso, per cui forse vale la pena di mettere un po’ in ordine le idee.

Quanti e quali bicchieri esistono, dunque, per degustare il vino nella maniera corretta?

Per semplificare al massimo partiamo dalla distinzione dei vini, per colore: ci sono il rosso, il bianco e il rosé. E poi ci sono gli spumanti, per cui vale un discorso a parte: la bevanda in questo caso viene servita in una coppa, poiché nasce come vino dolce.

Iniziamo dal primo, quello che di norma accompagna le nostre cene di carne.

Il vino rosso ha bisogno di spazio, questo è il motivo per cui il bicchiere ha, rispetto agli altri, una forma particolarmente arrotondata e voluminosa, con un calice che converge leggermente verso l’alto.

In questo caso dimensioni e forme dipendono soprattutto dall’età e dalla struttura del vino.

Quando parliamo di vini rossi giovani, ad esempio, può essere tranquillamente usato un bicchiere identico a quello del bianco.

Discorso diverso per i vini rossi corposi: se si tratta di vini maturi si tende a preferite bicchieri di altezza e larghezza maggiori e dall’apertura più stretta.

Nel caso invece di vini molto maturi si preferisce il cosiddetto bicchiere balloon, bicchieri dalla grande dimensioni con un corpo ampio che consente la giusta ossigenazione.

La differenza con il bicchiere del rosso è parecchio evidente nel “contenitore” dove di norma viene servito il vino bianco.

Ci troviamo in questo caso specifico di fronte ad un prodotto molto più stretto e affusolato, dalle linee eleganti.

Ma qual è il motivo?

Come saprete, questo tipo di vino di norma va servito fresco.

Ecco che in questo senso la sua forma gioca un ruolo chiave, impedendo alla bevanda di scaldarsi troppo in fretta.

Un’altra chiave per preservarne tutte le caratteristiche è quello di versarne non in grande quantità tutto e subito, ma poco a poco. In questo modo si eviterà che la sua temperatura aumenti e che ci si trovi costretti a bere del vino bianco tiepido.

Dulcis in fundo i vini rosé, che richiedono un bicchiere più alto rispetto a quello per il rosso, visto che non devono respirare. Verso il bordo la loro apertura si assottiglia per permettere al loro sapore di esplodere sulla lingua.

Un sapore, per questo tipo di bevanda, sempre particolarmente fruttato e delicato.

Quanto detto fino a qui, tuttavia, rappresenta soltanto una iper-semplificazione del tema.

La scelta del bicchiere più adatto non passa soltanto per il colore del vino, ma anche per la gradazione alcolica o, in alcuni casi molto specifici, proprio per il nome ufficiale del vino stesso.

ad ogni vino il suo bicchiere | iltoccodivino.it

Questo accade per esempio con il bicchiere utilizzato solo per il vino Marsala, oppure quello (molto diverso) per il Chianti. Un discorso a parte andrebbe poi fatto le flute e i bicchieri da champagne veri e propri.

Ovviamente, ognuno di essi ha delle caratteristiche proprie che non sono state sviluppate a caso. La scelta di un bicchiere più alto, più basso, più piccolo o più stretto è legata non solo a come la nostra bocca poi percepisce il sapore ma anche alla prima (fondamentale) sensazione olfattiva delle nostre narici.

Ed è proprio da quest’ultimo punto di vista che vale la pena approfondire quali sono gli abbinamenti più adatti: presto scopriremo quali vini possono essere accostati al consumo di carne e pesce.

Restate “sintonizzati” su IlToccoDivino.it perché potreste scoprire delle curiosità che non vi immaginereste mai!